- Beatrice Andreoli
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La “nuova piramide mediterranea” (piramide alimentare) riassume in un’immagine le linee guida per un’alimentazione salutare. Essa presenta alla sua base il consumo di frutta e verdura, meglio se di stagione. Al gradino successivo si inserisce il consumo di cereali preferibilmente integrali, quindi di oli vegetali, semi oleosi e frutta secca a guscio, per poi trovare nei gradini successivi l’indicazione ad un minor consumo di latte, latticini e pesce, uova e carni bianche, lasciando infine sulla punta della piramide il consumo occasionale (e non obbligato) di carni rosse, dolciumi e altri cibi industriali fortemente processati.
Al di sotto della piramide mediterranea sono presenti anche la corretta idratazione e l’attività fisica, a ricordarci l’importanza dello stile di vita complessivo come sostegno imprescindibile per la nostra salute.
Esiste una piramide speculare, detta “piramide ambientale”, che evidenzia l’impatto sull’ambiente del consumo degli stessi gruppi di alimenti.
I cibi alla base della piramide alimentare, che hanno un noto effetto benefico sulla salute delle persone, sono anche quelli che incidono meno negativamente sulla salute dell’ambiente. Al contrario, alimenti sulla punta della piramide alimentare, che quindi sarebbero da consumare con attenta moderazione o da evitare in quanto nocivi, hanno anche un impatto negativo e dannoso sull’ambiente.
L'alimentazione salutare
Un bilancio dietetico complessivamente salutare risulta fondamentale fin dall’infanzia, a sostegno della salute nel suo insieme. Gran parte degli studi sull’alimentazione concordano nel ritenere la dieta mediterranea il regime alimentare di prima scelta.
Una dieta salutare è caratterizzata quindi da una presenza di alimenti prevalentemente vegetariani, cui aggiungere una quota di derivati animali contenenti proteine nobili.
Una dieta di tipo pescetariano oppure latto-ovo-vegetariano, in cui si vanno quindi ad escludere rispettivamente solo la carne oppure sia la carne che il pesce, può rappresentare comunque una scelta sana, bilanciata e flessibile, senza determinare carenze nutrizionali se ben impostata.
L'impatto sull'ambiente
In generale, una dieta mediterranea si rivela di grande beneficio per la salute ed anche sostenibile a livello ambientale.
Un’alimentazione prevalentemente vegetale ha un minor impatto sull’ambiente, richiede meno acqua e produce meno gas rispetto al consumo frequente di animali, preservando inoltre una maggiore biodiversità.
Storicamente l’area mediterranea si è caratterizzata per la presenza di coltivazioni di varia tipologia, comprendenti in particolare frutta, verdura e cereali, anche di tipo selvatico.
Una dieta di tipo mediterraneo può quindi favorire un beneficio per l’ambiente grazie alla sua sostenibilità, una ripresa e sostegno della biodiversità ed una potenziale riscoperta di coltivazioni locali, secondo alcuni Autori anche con un beneficio a livello economico. Infine, il suo valore risulta anche culturale, in quanto permette il mantenimento di identità e storia, con un’impostazione alimentare da strutturare anche sulla base delle diverse culture e loro esigenze e caratteristiche. Infine, essa sa rispettare le scelte etiche e religiose del singolo.
Sulla base di tutto questo, l’invito è quello ad incentivare una dieta che alla sua base privilegi cibi vegetali: frutta, verdura, erbe aromatiche e germogli, semi oleosi, frutta secca a guscio, bacche, cereali integrali e legumi. Meno frequentemente si potranno associare gli alimenti di derivazione animale, limitando le carni rosse (il loro consumo non è fondamentale ed eventualmente non è consigliabile più di una volta la settimana) ed escludendo possibilmente dal consumo regolare le carni lavorate (così come tutti gli alimenti caratterizzanti la cosiddetta “dieta occidentale”).
[Fonte immagine principale: Barilla Foundation 2021]