Durante un recente viaggio nel Regno Unito non ho potuto fare a meno di notare che i menù dei bar e dei ristoranti aperti al pubblico specificano sempre con attenzione e in modo visibile il contenuto calorico delle varie preparazioni. 

Quest’informazione così presente e precisa potrebbe rappresentare un valido aiuto per una migliore gestione della propria dieta quotidiana?

I vantaggi e i rischi

È innegabile la comodità di conoscere il contenuto calorico dell’alimentazione che si assume senza la necessità di ricorrere a calcoli autonomi e spesso complicati.
Calcolare in totale autonomia il valore calorico complessivo di ogni preparazione è infatti difficile, e talora diviene infattibile (se non con molta approssimazione) nel caso di alimentazione fuori casa. Non è possibile conoscere gli esatti ingredienti e dosaggi di ogni piatto in caso di pasti al bar o ristorante, quindi in questi frangenti si può ottenere nel migliore dei casi un’approssimazione indicativa, potenzialmente con ampi margini di errore.

Conoscere il contenuto calorico della propria alimentazione può servire però sia come aiuto al mantenimento del giusto peso, se non ci sono problemi ponderali, sia nella perdita (o recupero) di peso corporeo. 

Nel caso di una dieta ipocalorica finalizzata alla sana e controllata perdita di peso, è necessario conoscere le calorie assunte per mantenere sempre un “bilancio energetico negativo”, ossia per mangiare una quantità di calorie nella giornata inferiore a quelle che vengono consumate. 
Quando qualcosa sfugge, magari quando è necessario mangiare spesso fuori casa, molte volte la perdita di peso si arresta venendo a mancare la precisione. In questi casi sarebbe allora utile e strategico poter conoscere le calorie di ciò che si consuma nei luoghi pubblici, evitando di mangiare più o meno del dovuto per l’impossibilità di conoscere il contenuto energetico dei vari piatti. 

Un rischio da non sottovalutare nella disponibilità indiscriminata delle informazioni sulle calorie di qualsiasi preparazione è riservata tuttavia alle persone che soffrono di disturbi dell’alimentazione. 
In questi casi, sempre complessi, è presente già un’attenzione eccessivamente rigida e pedissequa sul contenuto calorico della propria alimentazione: uno degli obiettivi della terapia è spesso quello di moderare questa attenzione eccessiva e pericolosa, portando la persona a raggiungere un equilibrio sano e positivo ma flessibile.

In conclusione, è possibile pensare che l’informazione sulle calorie dei cibi forniti ai consumatori in bar e ristoranti sia utile, trasparente e d’aiuto nell’incentivare un’attenzione corretta alle proprie abitudini e scelte alimentari, sia in ottica curativa che preventiva. 
Allo stesso tempo questa informazione potrebbe creare difficoltà anche importanti in chi soffre o rischia di sviluppare disturbi alimentari. In questi specifici casi sarebbe comunque possibile gestire con i terapeuti di riferimento delle strategie finalizzate all’utilizzo utile e non peggiorativo di questa informazione aggiuntiva.

Il bilancio quindi potrebbe propendere a favore di un beneficio complessivo dell’iniziativa pubblica di fornire ai consumatori informazioni sempre pronte sulle calorie dei cibi che acquistano e consumano fuori casa. 

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