Quando si pensa ad un percorso nutrizionale, in generale ad una “dieta”, spesso si rischia di cadere involontariamente in generalizzazioni non sempre corrette. Una delle convinzioni maggiormente diffusa sembra ad esempio essere quella di considerare un periodo di dieta come un qualcosa di impositivo, forzato, faticoso e da viversi talvolta non vedendo l’ora di riuscire a concluderlo. Un’altra possibilità è anche quella di considerare un percorso dietologico facile e quasi scontato, come se tutto potesse ridursi al rispettare in modo automatico e immediato una tabella alimentare.
A questo punto però, se questi due assunti fossero effettivamente sempre validi, a cosa servirebbero la figura del nutrizionista e della nutrizione clinica in generale?

La presa in carico dietologica di un/a Paziente che ha bisogno di un piano alimentare non è riducibile al proporre in modo prescrittivo un menù pretendendo che venga rispettato senza alcuna difficoltà. Allo stesso modo, le visite di controllo in un ambulatorio nutrizionale non hanno lo scopo di controllare se la perdita di peso è adeguata alle aspettative o se la persona è stata brava.
Anzi, la prima domanda da porsi in occasione di un colloquio non è mai «Quanto peso hai perso?» ma è sempre «Come stai?». Quello che conta e che va sostenuto e migliorato è il benessere complessivo, lo stato di salute generale.

Migliorare le proprie abitudini alimentari e controllare in modo sano il peso (sia esso da perdere o da recuperare) aiuta a stare meglio in senso complessivo ed è un cardine imprescindibile di uno stile di vita corretto. 
Assieme alla dieta giusta ricordiamo l’importanza di uno stile di vita attivo e non sedentario, secondo le possibilità fisiche personali, oltre alla gestione dello stress e alla qualità del sonno.

Non è possibile imporre ad ogni diverso/a Paziente un’identica tabella nutrizionale. Certo lo “stile” complessivo è sempre lo stesso, ossia un pattern mediterraneo secondo le “Linee guida per una sana alimentazione” e questo determina i cibi sempre da privilegiare e quelli sempre da limitare o evitare. 
La Dieta Mediterranea prevede un ampio carico di fibre quotidianamente (verdura e frutta di stagione, cereali integrali, legumi), un ridotto introito di grassi (soprattutto quelli saturi e di derivazione animale) e un’idratazione con acqua abbondante e adeguata nella giornata. Sono sconsigliati i cibi facenti parte della cosiddetta “dieta occidentale“: merendine industriali e dolciumi, bibite gassate e succhi di frutta confezionati, fast-food, salse pronte, carni lavorate, cibi ad alto contenuto di zucchero raffinato, sale e grassi.

Il passaggio quasi sempre difficile è quello di calare questi consigli nella propria vita reale. Se i dati teorici sono quasi sempre chiari, non è spesso altrettanto chiaro come poter realmente mettere in pratica le impostazioni appena descritte.
Ecco dunque il senso di un percorso con un professionista: non per ricevere una “tabella” (anche se questo può essere certamente utile inizialmente), ma per capire passo per passo come modulare i cardini della dieta sana nella propria quotidianità, che comprende moltissime variabili – ad esempio le necessità familiari, il tipo di lavoro e i suoi orari, i gusti e le preferenze personali, la cultura alimentare di appartenenza e le eventuali scelte alimentari etiche (come il vegetarianesimo), il tempo reale da poter dedicare alla cucina, la capacità economica ed altre ancora, tutte da rispettare in modo profondo.

Consigli utili

  • Se voglio impostare nuove abitudini alimentari, devo mettere in discussione critica le abitudini in corso per capire quali siano eventualmente da correggere
  • Il cambiamento delle abitudini non avviene con la “forza di volontà”, ma strutturando strategie precise e pianificate in anticipo
  • È sempre utile pensare a come organizzare in senso pratico la propria dispensa e le scorte di cibo, anche in base ai tempi a disposizione per cucinare 
  • È d’aiuto non avere in casa cibi a pronta disposizione cibi come patatine, merendine, snack, cioccolatini e simili, a cui altrimenti si rischia di ricorrere in eccesso o magari in base alla cosiddetta fame emotiva
  •  Vanno privilegiati alimenti freschi e stagionali, limitando il più possibile scatolette e alternative confezionate
  • Eventualmente possono risultare utili piatti unici monoporzione cucinati in casa e congelati da utilizzare in caso di imprevisti, per non ricorrere ad alternative meno sane
  •  Anche le alternative più lunghe da cucinare possono essere congelate, come i legumi, i minestroni e la verdura in generale, sempre per i momenti di minor disponibilità di tempo per cucinare
  • Anziché utilizzare insaporitori, salse, dadi pronti e sale in eccesso, è salutare imparare ad usare le erbe aromatiche in cucina, sia essiccate che fresche (magari da coltivare in cucina o sul terrazzo)
  •  Oltre alla scelta degli alimenti corretti, va valutato anche il contenuto energetico-calorico della propria dieta in base ai fabbisogni
  • La regolarità dei pasti è insostituibile per una dieta sana, eliminando l’abitudine eventuale a piluccare tra un pasto e l’altro, nemmeno in quantità minima
  • Qualche eccezione saltuaria con alimenti o preparazioni più ricchi ed elaborati non crea danno, ma va lasciata come tale e non fatta diventare una presenza frequente
  • La quantità di condimenti è sempre un punto a cui prestare grande attenzione, usando possibilmente olio EVO (o altri oli vegetali di qualità spremuti a freddo) e monitorandone le dosi
  • Dolciumi confezionati, caramelle e merendine andrebbero evitati: molto meglio qualche dolce preparato in casa con ingredienti sani, anch’esso da pianificare possibilmente in anticipo e senza esagerazione
  • In generale, la pianificazione in anticipo delle scelte alimentari giorno per giorno aiuta a rimanere precisi e attenti, evitando sviste che inevitabilmente subentrano in caso di decisioni estemporanee prese sul momento
  • È consigliabile evitare di scegliere che cosa mangiare, ed anche di fare la spesa, nel momento in cui ci si sente affamati
  • Una dieta sana non è rigida né stressante, lascia spazio a fantasia, colori e gusto e possiede una flessibilità di fondo che consente certamente anche la convivialità
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