Microbioma intestinale e dieta vegetariana

Adottare una dieta vegetariana aiuterebbe a garantire una maggiore variabilità e stabilità del microbioma intestinale, che sembra protettiva rispetto al rischio di sviluppare problemi come obesità, aterosclerosi, insulino-resistenza e infiammazione sistemica di basso grado. La cosiddetta “dieta occidentale”, invece, comprendente l’introduzione con gli alimenti anche di una quota rilevante di additivi, si associa ad una riduzione della diversità microbica (come genere e phyla) portando a disbiosi, alterazioni della permeabilità intestinale, alterazioni immunitarie e rischio di patologie croniche.

Intolleranze alimentari?

Tante persone sono spesso interessate all’esecuzione di test per individuare presunte “intolleranze alimentari”, magari venduti a caro prezzo e spesso riguardanti pannelli estesi di alimenti. Serve però chiarezza in merito a questo argomento, per capire che cosa sono questi test e come evitare conseguenti interventi dannosi anziché benefici sullo stile di vita e in particolare sulla dieta.

La terapia per l’obesità: costruire una nuova casa in cui abitare

Il percorso terapeutico per la gestione dell’obesità grave si potrebbe paragonare ad una casa che va costruita da zero, a partire da un terreno completamente spoglio. Il nuovo edificio metaforicamente rappresenta il nuovo stile-di-vita del Paziente, nel contesto di un intervento terapeutico comportamentale e cognitivo, capace di accompagnare la persona in modo dolce e condiviso verso la correzione delle abitudini legate a temi nutrizionali e generali.
Per il raggiungimento degli obiettivi risulta prioritario un accordo condiviso con il clinico, all’interno di una relazione terapeutica paritaria, non paternalistica, non prescrittiva. Al contrario, è consigliabile un rispetto dei reciproci ruoli e un rinforzo del ruolo attivo primario del Paziente nel responsabilizzarsi verso le proprie scelte e la loro conferma e condivisione nel tempo, come primo attore nel processo di gestione salutare del peso.

Lo stigma nei confronti dell’obesità

Lo stigma, parola che indicativamente si può tradurre come “pregiudizio”, rappresenta quel processo per cui la persona con obesità, colpevolizzata per il fatto di non essere in grado di controllarsi e di prendersi cura di se stessa e del proprio peso, viene ingiustificatamente etichettata con attributi spregiativi conseguenti.

Consigli per la dieta in gravidanza

Andrebbe rispettata una dieta regolare e bilanciata. I pasti vanno strutturati con orari possibilmente abitudinari e consistono in prima colazione, eventuale spuntino durante la mattinata, pranzo, merenda e cena. Salvo casi particolari, è da sconsigliare la ricerca di cibo al di fuori dei pasti. L’idratazione durante la giornata deve essere adeguata, senza esagerare con l’acqua durante i pasti

Alimentazione in tempi di quarantena

Ciò che autonomamente possiamo fare ora per attenuare le difficoltà del momento è crearci una routine quotidiana “casalinga”, con l’intento di evitare il cadere nel totale lassismo. Questa comprende anche la gestione delle abitudini alimentari.
Di seguito un elenco di consigli generali su dieta e gestione della cucina oggi, corretti nella maggior parte dei casi.

Lo stile alimentare corretto per la salute

Quando si imposta uno stile nutrizionale salutare, sia per programmi di controllo del peso che per migliorare il proprio stile di vita in generale, è bene riferirsi a dati consolidati di riferimento.
Oltre alla piramide mediterranea, esistono delle linee guida salutari e altri strumenti e contenuti che ci orientano verso le giuste scelte: tra questi, il “Codice europeo contro il cancro” e il “Piatto del mangiar sano” dell’Università di Harvard.

Diete prive o povere di carboidrati

Ricordiamo che i carboidrati rappresentano una tipologia indispensabile di nutrienti, nello specifico come macronutrienti assieme a proteine e lipidi, ed essi vanno inseriti quotidianamente nella dieta in una quota corretta. Sono fondamentali per il metabolismo energetico, andando a costituire una scorta di glicogeno a livello epatico e muscolare, così come per il buon umore, essendo alla base della produzione di neurotrasmettitori cerebrali. Andrebbe privilegiata la loro assunzione tramite il consumo di cereali in forma integrale e di verdura e frutta di stagione, mentre andrebbe limitata la presenza di cibi industriali e zuccheri raffinati nel piatto.

Dieta occidentale o western diet

Con il termine “dieta occidentale” si intende il regime alimentare che, a partenza soprattutto dagli USA, si è diffuso negli ultimi decenni in tutto il mondo cosiddetto occidentale – il quale comprende anche l’Italia e gran parte dell’Europa.
Le caratteristiche che contraddistinguono questo tipo di dieta non risultano benefiche: esso si caratterizza infatti da un elevato contenuto di grassi saturi, zuccheri raffinati, sodio, introito proteico e cibi ultra-processati e da un insufficiente apporto di fibre (conseguentemente alla carenza di frutta, verdura e legumi sulla tavola).

Medicina da mangiare: una recensione

Con grande piacere scelgo autonomamente di recensire il libro da poco edito intitolato “Medicina da mangiare” e scritto da Franco Berrino, con il contributo di Simonetta Barcella e Silvia Petruzzelli.

Il testo si offre alla lettura di tutti ed è in grado di condurre il lettore in modo chiaro all’interno di concetti complessi, riguardanti la fisiologia umana e il rapporto tra alimentazione e salute.